
Il fiore della luce: lo sguardo, la voce
Il fiore sboccia nel perfetto abbandono di ogni resistenza, resa incondizionata al sole e al suo calore, il fiore è la promessa, del frutto, lo custodisce dentro, è la soglia che guarda e si fa guardare, che ti incanta di profumo e colore. E’ il sesso che si offre innocente, il sesso che si fa con la luce, noi umani lo facciamo vedendo, in quel miracolo dell’immaginare che è il guardare, noi umani lo facciamo parlando, filando la luce nel suono della voce, è il nostro modo di profumare. Ritorneremo a cantare, ritorneremo a guardare, piano.
Schedula per Ore
13 settembre - Anteprima
- 20.00
- Inaugurazione Cronaca Murgiana
- Le foto in mostra sono un bestiario delle Murge, una cronaca. Ma anche una fiaba, la narrazione di un segreto a cui noi abbiamo il privilegio di assistere. La liturgia dietro questi scatti è fatta di ascolto e mimesi nel paesaggio, di paziente osservazione, di assenza di pretese, di ore ed ore e ore. Evento gratuito
- 21.00
- A cosa ci servirà tutto questo?
- Proiezione. Ivan Fantini è un cuoco eterodosso e dimissionario, scrittore per urgenza. Recupera lo scarto generato dal sistema capitalista e saccheggia la gratuità. Evento gratuito.
Venerdì 15 settembre
- 18.00
- La cultura della frasca - ricerca per la Murgia
- con Cosimo Terlizzi e Damien Modolo. Percorreremo i sentieri della periferia di Andria, dove la campagna incontra la città e raccoglieremo campioni di piante selvatiche. Con la collaborazione degli abitanti scopriremo il loro nome dialettale e l’utilizzo nella cultura popolare.
- 20.00
- Dalla Murgia a Lamia Santolina
- di e con Cosimo Terlizzi. “La Murgia era una possibilità di fuga che mi riconciliava con la terra. Studiavo a Bologna e dare valore a quel paesaggio di pietre e spine era dare valore alle mie origini. Sono tornato nella mia terra col progetto “Lamia Santolina” con un sogno: raccogliere dalla strada le piante ritenute infestanti rimettendole in mezzo ai filari di ulivi, tra loro c’è la storia della sopravvivenza dei nostri antenati, che ne sapevano trarre beneficio.”
- 22.00
- La Cameriera dei Fiori
- di e con Claudia Fabris. La Cameriera dei Fiori è un menù degustazione della Cameriera di Poesia creato per questa edizione di Verso Sud dedicata alle rifioriture. Una ristorazione per lo spirito in cuffia dal vivo, che condurrà gli ospiti sulla soglia di un abbandono all’ascolto di un’antologia, dal greco letteralmente una raccolta di fiori, un bouquet di testi e suoni dedicati ai fiori e a Persefone, regina della Primavera.
Sabato 16 Settembre
- 16.30
- Caffè della Controra
- Incontri e lectio intorno a un caffè. Gratuito.
- 18.00/20.30
- Dietro la luce. Esercizi per scomparire
- di e con Amalia Franco. “Immagino un elenco numerato in cui perdere il filo, nonostante o data la presenza dei numeri: l’elenco numerato di esercizi per scomparire. Non ogni esercizio, forse, consegue la sparizione, ogni esercizio la intenta. La forma è quella di uno zibaldone dei pensieri, o dei pensierini bambini.”
- 23.00
- Mombao
- Un progetto a metà tra il concerto, la performance e il rituale pagano, dove i due interpreti mescolano brani originali con musica popolare di diverse culture del mondo: i repertori tradizionali di Africa, est europa e medio oriente vengono ricodificati in un sound unico che unisce un'elettronica visionaria ad un'attitudine punk e rituale. I Mombao si esibiscono al centro del set, circondati dal pubblico.
Domenica 17 Settembre
- 16.30
- Caffè della Controra - Bar Sport
- Incontri e lectio intorno a un caffè. Gratuito.
- 18.30
- Senza tempo
- di e con Giuseppe Valentino. Sud Italia. Felice e Massimo, padre e figlio, tendono alla loro mandria di vacche. Transumano due volte l’anno, spostandosi in Puglia per l’inverno per tornare a casa a giugno. Sono una delle ultime famiglie ad avere così tanti capi allo stato brado. Ma Felice è disilluso, la vita lavorativa fra le montagne dell’Irpinia e le pianure è giunta al termine, e ha molta paura per il futuro di suo figlio.
- 20.00
- Pietra Madre
- di e con Guido Celli, con Peppe Leone e Vito Maiullari. Solo il suo groviglio di cavità carsiche avrebbe potuto generare una poesia della Murgia, solo la morbidezza delle pietre bagnate avrebbe potuto fecondare - delicata - una visione invisibile, sotterranea dell’altopiano, solo da una distesa di ferite sarebbe potuta nascere Pietra Madre. Nella forma del poema-concerto, la voce di Guido Celli e i ritmi di Peppe Leone con i suoi tamburelli e le sculture sonore di Vito Maiullari ci accompagnano in un viaggio dalle cavità della Puglia al cielo azzurro.
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