
Pietra Madre
di e con Guido Celli, con Peppe Leone e Vito Maiullari.
Solo il suo groviglio di cavità carsiche avrebbe potuto generare una poesia della Murgia, solo la morbidezza delle pietre bagnate avrebbe potuto fecondare – delicata – una visione invisibile, sotterranea dell’altopiano, solo da una distesa di ferite sarebbe potuta nascere Pietra Madre.
Nella forma del poema-concerto, la voce di Guido Celli e i ritmi di Peppe Leone con i suoi tamburelli e le sculture sonore di Vito Maiullari ci accompagnano in un viaggio dalle cavità della Puglia al cielo azzurro.
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